SEMIFONTE – SAN DONNINO
Dirigendosi da Certaldo verso Barberino Val d’Elsa, si incontra, in località San Donnino, la Cupola di San Michele Arcangelo, una riproduzione “in scala” della cupola di Santa Maria del Fiore (Duomo di Firenze). La cupola, commissionata da Giovan Battista Capponi, proprietario della rinascimentale Villa di Petrognano, nonché canonico della Cattedrale di Santa Maria del Fiore, fu eretta tra il 1594 e il 1597, su progetto di Santi Di Tito, nel luogo dove un tempo si ergeva la città antica di Semifonte, distrutta dai fiorentini nel 1202.
La storia di Semifonte inizia alla fine del 1100 quando il conte Alberto della famiglia Alberti inizia la costruzione di una nuova fortezza sulla sommità di questa altura poco distante da Certaldo con l’obiettivo di contrastare l’espansione fiorentina in Valdelsa. Grazie alla vicinanza alle due importanti strade di comunicazione tra Volterra e Firenze (via Francigena e via Volterrana), in un brevissimo periodo di tempo, Semifonte si trasforma in un potente e ricco borgo, difeso da tre chilometri di mura, con all’interno sette chiese e circa trecento abitazioni.
Fin dall’inizio Firenze, allarmata dalla nuova fortezza, tenta di contrastarne lo sviluppo, ma la crescita è rapidissima, tanto che all’epoca i cavalieri di Semifonte cantavano “Va Firenze, fatti in là / Semifonte divien città”.
Dopo vari tentativi di assedio, la situazione precipita quando i conti Alberti, ormai caduto in disgrazia, cedono ai fiorentini i loro diritti sul borgo di Semifonte. Dopo un lungo ed epico assedio, narrato da Messer Pace di Certaldo nella sua Storia della guerra di Semifonte, nel 1202, i semifontesi cadono e sono costretti ad arrendersi a Firenze.
Il trattato di pace firmato poco dopo impone condizioni durissime: la distruzione totale del borgo e il divieto assoluto di ricostruire in quella zona. Costretti ad abbandonare la città, gli esuli semifontesi si riversano a Certaldo e in altri castelli vicini come l’odierno borgo abitato di Petrognano, appena fuori dal vecchio circuito murario di Semifonte.
Nonostante la distruzione, il mito di Semifonte è ancora vivo e l’area geografica intorno la piccola cappella dedicata a San Michele Arcangelo e il borgo di Petrognano è ancora oggi oggetto di studi e ricerche.